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| Dopo aver visto la foto di una Renault utilitaria degli anni 50, ho ripercorso la memoria del mio passato motoristico.
Nel 1960 avevo una Lambretta comprata a rate.
Nel 1962 ho venduto la Lambretta e per lo stesso prezzo ho acquistato la mia prima quattro ruote, una FIAT 500C - Topolino usata. Ogni 10-15 giorni si guastava, ma in genere provvedevo a rimetterla in sesto con le mie mani.
All'epoca le principali manutenzioni le dovevo fare da solo almeno una volta alla settimana. Controllo dell'acqua nel radiatore, controllo acqua distillata nella batteria, pulizia ed eventuale sostituzione delle candele, pulizia dei contatti dello spinterogeno e della bobina, regolazione del carburatore e, piu' raramente, regolare con un apposito strumento a lamelle il gioco delle valvole previa rimozione del coperchio dell'albero a camme. Il tutto per un buon funzionamento del motore diminuendo nel contempo lo spreco di benzina e di olio.
Durante la guida, poiché il cambio non era sincronizzato, per scalare le marce occorreva fare la cosiddetta doppietta (si inserisce la marcia inferiore o superiore premendo nel contempo la frizione e dando due piccoli colpi all'acceleratore in modo che gli ingranaggi del cambio potessero sincronizzarsi alla buona, da li' "doppietta"). Non c'era nemmeno il servosterzo e allora le manovre a bassa velocita, in particolare il parcheggio, diventava una lotta con il volante che girava usando tutta la forza che si poteva avere nella braccia.
Qualche "piccola" differenza con le auto di oggi che, ormai, funzionano da sole.
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